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Confapi Cuneo: facciamo crescere le piccole aziende

Produrre costa di più: le aziende nella morsa di metano ed energia (INCHIESTA) 3
L’imprenditore albese Massimo Marengo installatore di pannelli solari

CUNEO Si è svolta giovedì 19 giugno a Cuneo, nella sala San Giovanni, l’assemblea annuale di Confapi Cuneo, la sezione locale dell’associazione che rappresenta la piccola e media industria privata italiana. L’assise ha confermato alla presidenza Massimo Marengo di Albasolar: l’albese, in carica al posto di Massimo Albertengo dal dicembre 2023, avrà di nuovo al suo fianco Magno Garro come vicepresidente.

Il nuovo consiglio direttivo, composto da venticinque membri, è in forte continuità con la gestione precedente e guarda con decisione al futuro. «Durante lo scorso mandato, abbiamo rimesso in piedi un’associazione che, in provincia, era in difficoltà. Ora si apre una nuova fase, fatta di obiettivi concreti, crescita e progetti», ha spiegato Marengo.

Il motto scelto per la sua presidenza è «“Aiutare i piccoli a diventare grandi”. Il concetto sintetizza la missione di Confapi: sostenere le aziende che hanno tra i cinque e i cinquanta dipendenti, spesso familiari, che rappresentano l’ossatura dell’economia italiana. Ci rivolgiamo soltanto alle imprese private e le supportiamo nella crescita. Divenute grandi, le invitiamo a restare con noi per guidare altre realtà nel percorso».

Attualmente, Confapi Cuneo conta oltre 160 aziende associate. «Il numero è in aumento, le imprese piccole e medie hanno capito che, con noi, è possibile avere risposte rapide a problemi reali. In un giorno, portiamo le preoccupazioni del nostro associato direttamente a Roma», aggiunge Marengo, che sottolinea come la rinascita di Confapi Cuneo segua modelli virtuosi già visti altrove. «A Piacenza e Varese, realtà geografiche ed economiche simili alla nostra, Confapi conta rispettivamente un migliaio e settecento associati. A Cuneo, contiamo di arrivare almeno a trecento».

Durante l’assemblea si è tenuto il convegno “Le sfide del futuro per le Pmi”: oltre a Marengo, c’erano Massimo Giletti, volto noto della televisione, e Marina Puricelli della scuola di management della Bocconi. Giletti, come ha ricordato lo stesso Marengo, «non è solo un conduttore: è anche un imprenditore, parte attiva nella Giletti Spa di Biella, azienda tessile di famiglia. Capisce benissimo la nostra realtà».

La seconda parte della serata è stata dedicata a un tema fondamentale per il futuro delle imprese familiari: il passaggio generazionale. Sul palco, tre coppie di imprenditori locali, Albertengo, Millone e Boma, hanno raccontato le proprie storie. «Non sempre il figlio o la figlia devono subentrare per diritto. La successione deve essere meritata, costruita nel tempo. A volte la continuità passa anche tramite collaboratori fidati, cresciuti dentro l’azienda», puntualizza Marengo.

In conclusione, l’imprenditore ha affermato: «Il 95 per cento delle aziende italiane ha meno di dieci dipendenti. Significa che la maggior parte di esse sono troppo piccole per investire davvero in innovazione, ricerca, stato sociale e stipendi più alti. Il compito di Confapi è aiutarle a crescere, costruendo una base produttiva più solida, strutturata, capace di competere. È un progetto per il Paese: fra qualche anno, si passerà dal 95 per cento di imprese con meno di dieci dipendenti a un dato inferiore, magari al settanta per cento».

Davide Barile

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