
di Francesca Pinaffo
VERDUNO – Partiamo da un numero: 1.931. Secondo il quadro attuale, sono tutti gli addetti del comparto sanitario in servizio nell’Asl Cn2: si va dagli infermieri agli operatori sociosanitari (Oss), dai tecnici di laboratorio agli amministrativi.
Da qui a fine anno, 60 di loro cesseranno l’attività per pensionamento o per trasferimento, lasciando vuoti posti che andranno necessariamente coperti, se non si vuole impoverire interi reparti del personale necessario. Eppure, allo stato attuale, è un rischio concreto. A sollevare il problema è Cisl-Fp, il cui rappresentante nella Cn2 è Alessio Giachino, infermiere: «La situazione è critica, perché si rischia il blocco delle assunzioni a causa degli ultimi indirizzi indicati dalla Regione in materia di personale. Il Piemonte, in passato, ha già fatto i conti ampiamente con questo problema», dice da subito, riferendosi agli anni tra il 2008 e il 2014, quando la sanità regionale ha subito un pesantissimo piano di rientro, che in sostanza ha impedito di garantire la copertura del turnover.
Da Amos alle reinternalizzazioni
«Il quadro attuale deriva da ciò che è accaduto negli anni passati. Come la Cn1, per parecchio tempo il personale del comparto sanitario di numerosi reparti non è stato assunto direttamente dall’azienda sanitaria, ma tramite Amos (società consortile, a totale partecipazione pubblica, nata proprio con questo scopo, ndr). Fino a quando dal 2021, su indicazione della prima Giunta Cirio – con assessore alla sanità Luigi Icardi –, è iniziato un piano di reinternalizzazione delle diverse figure», prosegue. Dagli Oss del pronto soccorso, è stato un processo graduale.
«Com’era scritto nel piano regionale del fabbisogno del personale 2022-2024, che assegna alle diverse Asl le cifre per le assunzioni, il tetto di spesa approvato non prevedeva le reinternalizzazioni. Con la seconda Giunta Cirio e il nuovo assessore Federico Riboldi, questa parte di uscita è rientrata nell’assegnazione complessiva. Risultato? L’Asl Cn2, che è stata virtuosa nel portare nel pubblico molti professionisti, ora si trova a sforare di 7 milioni e mezzo la cifra preventivata, con l’impossibilità di coprire i posti vuoti e stabilizzare figure a tempo determinato entrate con diverse graduatorie».
Tutti a casa, con altri mancati rinnovi da qui al 30 giugno
Riprende Giachino: «Da ciò che ci risulta, la direzione ha deciso di non rinnovare il contratto a dieci Oss, un tecnico dell’età evolutiva e quattro infermieri. Da qui al 30 giugno, sono previste oltre dieci cessazioni tra le diverse figure. Sono fissati incontri in Regione tra la direzione e gli assessori competenti: ci auguriamo vengano stabilizzati almeno due colleghi, sempre che venga autorizzata la spesa».
C’è poi anche il tema delle graduatorie, «con i concorsi che oggi devono essere svolti da Azienda zero». Per affrontare tutti questi aspetti, nelle scorse settimane Cisl-Fp ha scritto due lettere alla Regione, a firma del segretario piemontese Alessandro Bertaina, per chiedere una convocazione urgente per poter capire le intenzioni dell’Assessorato. Se l’esito non sarà soddisfacente, si pensa anche a un sit-in di fronte al grattacielo del Lingotto.
La risposta dell’Asl Cn2
Abbiamo chiesto chiarimenti anche all’Asl Cn2, che ci ha fornito una nota della direzione: «Come le altre aziende sanitarie piemontesi, al momento siamo in attesa dell’approvazione da parte della Regione del piano triennale del fabbisogno del personale e del tetto di spesa relativo, che potranno permettere le necessarie valutazioni e gli interventi in relazione alla gestione del personale: la copertura del turnover, le proroghe contrattuali, le nuove assunzioni».